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Giu, 2014
POS obbligatorio in attesa di semplificazioni
Il Ministero dell’Economia, in risposta all’interrogazione n. 5-02936 in Commissione Finanze alla Camera, ha chiarito che nessuna sanzione è prevista per i professionisti che non dovessero munirsi di POS entro il 30 giugno 2014.
In particolare, avallando un’interpretazione fornita nei mesi scorsi da parte del Consiglio Nazionale Forense, il MEF sottolinea come il quadro normativo attuale sia riconducibile alla mera previsione di un “onere” (e non di un obbligo giuridico) il cui campo di applicazione sarebbe limitato ai soli casi in cui siano i clienti a richiedere al professionista la forma di pagamento tramite carta di debito.
In altre parole, salvi i limiti vigenti nell’ordinamento, nel contratto d’opera professionale, la volontà delle parti resterebbe ancora il riferimento principale per l’individuazione delle forme di pagamento.
Per completare il quadro della situazione, il D.M. 24 gennaio 2014 (pubblicato in G.U. n. 21 del 27 gennaio), rimanda ad un successivo decreto, da emanarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore (ossia entro il 26 giugno 2014), la possibilità di definire nuove soglie e nuovi limiti di fatturato rispetto a quelli già fissati, oltre all’estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili.
In ogni caso, al di là delle soluzioni che verranno prossimamente definite sul piano normativo, è innegabile come l’adempimento in questione – prescindendo dalla sua qualificazione giuridica – comporti un aggravio di costi non trascurabile in relazione alle spese di acquisto, installazione e utilizzo delle apparecchiature (canoni e commissioni).
Sarebbe pertanto estremamente opportuno che a fare da contraltare all’esigenza di garantire la tracciabilità dei pagamenti, fosse un altrettanto deciso intervento legislativo finalizzato alla riduzione degli oneri di funzionamento dei terminali e all’incentivazione della moneta elettronica.