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15

Mar, 2019

REGIME FORFETTARIO 2019, tutto quello che c’è da sapere

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Oggi parleremo dell’unico regime agevolato esistente per le partite IVA, e di seguito analizzeremo punto per punto requisiti e novità.

  • Chi può rientrare nei forfettari ? – Requisiti di accesso-
  • Solo le persone fisiche che intendono aprire una nuova attività imprenditoriale o professionale oppure titolari di partita IVA che nel 2018 NON hanno incassato più di € 65.000 di ricavi e compensi. Non può applicare il regime forfettario chi svolge attività tramite una società.
  • Soggetti esclusi:
  • le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali IVA (esempio, tabaccherie, edicole );
  • i soggetti non residenti (ad eccezione di quelli che sono residenti in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono nel territorio dello Stato italiano redditi che costituiscono almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto);
  • i soggetti che in via esclusiva o prevalente effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
  • chi esercita attività d’impresa, arti o professioni e che, contemporaneamente partecipano a società di persone, ad associazioni professionali o ad imprese familiari (art. 5 del Tuir); oppure controllano, direttamente o indirettamente, società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte con partita iva individuale.
  • le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili al datore di lavoro. L’obiettivo è quello di contrastare il fenomeno delle false partite IVAche mascherano in realtà rapporti di lavoro dipendente.

+++Attenzione però+++: la Legge di Bilancio parla di causa ostativa nel caso in cui il fatturato nei confronti del datore di lavoro sia prevalente rispetto al totale.

Di conseguenza, ciò significa che possono accedere al forfettario anche coloro che fatturano fino a metà del volume complessivo del loro giro d’affari nei confronti del precedente datore di lavoro.

 

  • Quante imposte si pagano?

La tassazione di vantaggio si calcola prendendo come riferimento l’attività esercitata e il coefficiente di redditività stabilito dalla normativa. Cosa significa? Che il reddito forfettario è determinato applicando una percentuale, che varia da attività ad attività, sul fatturato, su tale reddito si dovrà applicare l’aliquota ordinaria del 15% ovvero del 5% per le start up (per i primi 5 anni), per cui se si apre l’attività nel 2019, si permane nel regime per gli anni 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 e solo a partire del 2024, si applica l’aliquota al 15%.

Facciamo un esempio: Gessyca vuole aprire un piccolo bar (attività rientrante nel settore ristorazione) ed il primo anno incassa € 45.000. Su tale fatturato andrà a pagare un’ imposta così determinata:

€ 45.000 x 40% (coefficiente di redditività) = 18.000 € (utile)

€ 18.000 x 5% (in quanto trattasi di start up) = € 900 imposta da versare all’agenzia delle entrate con F24

 

  • Quanti contributi previdenziali si pagano?

Oltre alle imposte, quando si apre una partita IVA, bisogna pagare i contributi previdenziali, alla gestione artigiana, commerciante o separata, a seconda del tipo di attività intrapresa. I Contributi previdenziali alla gestione artigiana e commerciante sono richiesti dall’Istituto di previdenza in quota fissa, indipendentemente dal guadagno prodotto, ed in misura percentuale se si supera un utile di € 15.710, mi spiego meglio riprendendo l’esempio di prima. Con l’applicazione del regime forfettario, Gessyca ha determinato un utile pari ad € 18.000, che eccede quindi il minimale di reddito previsto dall’INPS, per cui

€ 18.000 – € 15.710 – minimale INPS= € 2.290 x 24,09% = € 552 – contributi INPS da versare alla gestione commercianti sul reddito eccedente il minimale. Tali contributi si aggiungono a quelli fissi, gestione commercianti, ammontanti per il 2018 ad € 3.792.
Quindi Gessyca pagherà, per il 2018, € 900 imposta, oltre i contributi previdenziali (€ 3.792 + € 552) per un totale di € 5.244.

Per i contribuenti nel regime forfettario start up, è prevista la possibilità di accedere al regime agevolato dei contributi INPS ridotti del 35% per artigiani e commercianti.

Come fare domanda per la riduzione dei contributi Inps? Come spiegato nella circolare Inps n.22 del 31 gennaio 2017, i soggetti che aprono una nuova attività devono comunicare tempestivamente all’Inps, la volontà di applicare l’agevolazione, tramite il Vs cassetto previdenziale.

 

  • Pro e Contro del regime forfettario

PRO E SEMPLIFICAZIONI

– Non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti;
– Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione IVA e la comunicazione annuale Iva nonché lo spesometro;
– Non ha l’obbligo di registrare i corrispettivi, le fatture emesse e ricevute;
– sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili;
– non applicano gli studi di settore e i parametri;
– non operano le ritenute alla fonte;
– non subiscono le ritenute.
– sono esonerati dalla fattura elettronica 2019;
– sono esonerati dalla nuova Comunicazione Esterometro.

CONTRO

– Non detraggono l’iva sugli acquisti;
– Non detraggono i costi.

 

Obblighi Iva

  • numerare e conservazione delle fatture di acquisto e le bollette doganali;
  • certificare i corrispettivi;
  • integrare le fatture per le operazioni di cui risultano debitori IVA.

Per guardare il video informativo a riguardo, cliccare qui.